circoliamo per castello

07 Mar 2012

Quarta corsia in autostrada e imbottigliamento a Castel Bolognese

Pubblicato da Loris il 09:42 in Notizie

Leggiamo da qualche giorno suoi giornali locali che la quarta corsia per la A14 porterà con se vari miglioramenti alla viabilità del circondario: un secondo ponte sul Santerno per Imola, tre rotonde per Castel San Pietro e una variante alla via Emilia per Toscanella.
Peccato che la città Castel Bolognese sia figlia di un Dio minore. Diciamo questo perché nel momento in cui verranno aperti due caselli autostradali, uno a Toscanella e uno a Castel Bolognese, i lavori previsti per migliorare la viabilità limitrofa riguardano solo Toscanella e Imola. Per Castel Bolognese non è previsto nulla, nonostante sia costretta a subire il maggiore traffico derivato dal nuovo casello.
Il comitato Circoliamo Per Castello si batte da cinque anni per avere una variante alla via Emilia a Castel Bolognese, facendo decine e decine di iniziative di ogni genere; ha sempre cercato di tenere alta l’attenzione su questo argomento, ma ha trovato moltissimi ostacoli alla sua realizzazione: i tempi della politica, i tempi tecnici per fare le cose, i tempi della burocrazia, la crisi economica. Per esempio nel 2009 sarebbero dovuti partire i lavori per la rotonda di via Borello, ora siamo nel 2012 e ancora non è stato fatto l’appalto.
Secondo noi del comitato cittadino all’interno della partita sulla quarta corsia della A14 sarebbe dovuto entrare almeno il progetto esecutivo della variante per Castel Bolognese. Così non è stato.
Abbiamo tentato di tutto per risolvere una situazione paradossale e che già negli anni ’40, dopo il secondo conflitto mondiale, era palese per tutti: a Castel Bolognese serve una variante.
Ogni rilevazione dell’ARPA, l’ultima è dello scorso ottobre, certifica una situazione cronicizzata per quanto riguarda polveri sottili (PM10) e inquinamento acustico, sempre al difuori dei limiti di legge.
L’altissimo numero di mezzi che attraversa Castel Bolognese, oltre all’inquinamento, crea una oggettiva situazione di pericolo e un continuo imbottigliamento con relative code. Chiunque debba attraversare la nostra città sa benissimo che in certe ore del giorno può impiegare anche 20 minuti.
La via Emilia è un formidabile vettore per la criminalità e una poco edificante vetrina per la prostituzione.
Ci chiediamo spesso cos’altro deve succedere perché una cosa ovvia e necessaria come la variante per Castel Bolognese venga presa come priorità assoluta. Tutti i paesi lungo la via Emilia ormai hanno una variante, mancavano Castello e Toscanella (che non fa comune), tra qualche anno rimarrà solo Castello.
Per questo vogliamo lanciare una provocazione al nostro Municipio, alla Provincia di Ravenna e alla Regione: chiediamo che Castel Bolognese entri a far parte della provincia di Bologna. Magari saremmo trattati nella stessa maniera, magari no.

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